Carissimi fratelli, sorelle e Pp. Assistenti, pace e bene a tutti voi, in Cristo Gesù nostro Signore.
Anche la nostra assemblea è stata partecipata e calorosa, soprattutto nel saluto a Roberto e nell’accoglienza, poi, della Reliquia di Santa Rosa da Viterbo, che peregrinerà nelle nostre fraternità, insieme alla Sua icona, benedetta da sua santità papa Francesco nell’udienza generale di mercoledì 9 ottobre 2019.
Con questa peregrinatio, non si vuole esaltare le gesta di una bambina vissuta ormai otto secoli fa, magari per poterci gloriare delle sue ‘gesta’, o incantare con i prodigi inauditi di una paladina della fede. Vogliamo piuttosto raccontare la sua normalità, anzi la sua fragilità, perché proprio lì abita la grazia, è nella debolezza, infatti, che siamo forti (cf. 2 Cor 12,9).
I santi non sono diversi da noi, non sono dei privilegiati che hanno avuto la strada spianata per diventare quello per cui noi oggi li ricordiamo. Hanno avuto i nostri stessi strumenti, le nostre stesse gioie, paure, affanni, dubbi …; hanno combattuto come combatte ogni giorno ciascuno di noi. Essi sono posti in cielo come stelle, luci che rischiarano il nostro cammino, speranze che ci incoraggiano ad andare avanti.
Anche Rosa è un esempio che noi, oggi, possiamo ammirare, essendo chiamati a rimboccarci le maniche per seguire i suoi esempi. Sapere che anche Rosa era fragile come noi è molto rassicurante, ci infonde speranza e ci sprona a credere in noi stessi, a non arrenderci e a mettere i nostri passi sulle orme da lei già impresse. Come quando si cammina sulla neve: se il sentiero è battuto da altri, disegnando un solido percorso, i passi di quanti lo seguono non temono inciampi.
Per seguire l’esempio di santa Rosa, terziaria Francescana, sono necessarie due condizioni: la prima è conoscere le sue gesta, la seconda è scoprirne il significato.
L’esperienza ‘spirituale’ ed ‘emotiva’ di Rosa da Viterbo è, e resterà irripetibile nella sua unicità, ma è capace di generare e ispirare altrettante esistenze uniche e irripetibili, pur nella diversità di tempi, contesti e sensibilità. (Sr. Floriana, delle Suore Francescane alcantarine del monastero di Santa Rosa da Viterbo) OFS del Lazio, piazzale del Verano, 6 – 00187 Roma
Guardiamo, quindi a Lei che è modello di testimonianza in un credere, che nasce alla scuola di Francesco di Assisi e che pur nella fragilità e nella precarietà di una vita minata dalla malattia e dall’esilio sa cambiare in modo determinante il mondo circostante e restare viva nei secoli.
La peregrinatio, iniziata a conclusione della nostra assemblea regionale di domenica scorsa sarà presente nella zona di Fra Angelo da Rieti fino al 24.11.2019, seguirà poi il calendario allegato
Trattandosi di una reliquia di primo grado, è bene che ogni zona comunichi al proprio Vescovo, con congruo anticipo l’arrivo della reliquia, magari invitandolo alla liturgia di accoglienza, che dovrà essere curata in ogni particolare, con il coinvolgimento degli assistenti delle Fraternità della Zona accogliente.
A corredo della reliquia avete, la sua custodia in scatola lignea appositamente preparata, l’icona benedetta da sua santità Papa Francesco, il rituale preparato per l’accoglienza ed il passaggio ad altra fraternità, alcuni libri su Santa Rosa, il libretto della novena, un cero appositamente preparato, un dvd contenente alcuni filmati sulla Santa, ed un cartone animato da proporre ai ragazzi e bambini del catechismo.
Tutto il materiale dovrà seguire la peregrinatio.
Grazie per la vostra attenzione e Pace e bene in Cristo,
il ministro Antonio Fersini