Laudato si del santo Padre Francesco sulla cura della casa comune
«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».
Nel secondo capitolo dell’enciclica Laudato Si papa Francesco parlando del “vangelo della creazione”, individua le “profonde motivazioni del senso della vita” che a volte a noi, presi da tante altre sollecitazioni sfuggono e passando in second’ordine non ci consentono di impostare il nostro vivere quotidiano sui veri valori umani e cristiani.
È necessario quindi, delineare un percorso che, partendo dai suoi continui richiami ci desti dalla nostra tiepidezza e ci stimoli a prenderci cura della natura e dei fratelli e sorelle più fragili» (64). Papa Francesco in questo percorso ci propone la lettura di alcuni racconti della Bibbia, richiamandoci alla “tremenda responsabilità” (90) di ognuno di noi nei confronti del creato, dell’intimo legame tra tutte le creature e all’irrinunciabile verità che «l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti». (95) rileggendo i brani della Bibbia, noi possiamo riscoprire che “il Dio che libera e salva è lo stesso che ha creato l’universo” e di come “l’amore con il quale Egli ci avvolge è suffragato dalla forza della Sua azione” (73).
Lettera Laudato Sì 21 maggio 2020