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Comunicazione Terremoto Turchia e Siria


Carissimi fratelli e sorelle il Signore infiammi i nostri cuore con il fuoco del suo Amore.
Non sono trascorsi molti giorni dalla terribile catastrofe del terremoto che ha visto coinvolte due nazioni intere, con migliaia di vittime e immensa devastazione, e già le ombre del silenzio mediatico scendono nella nostra quotidianità.
Non lasciamo soli tanti fratelli e sorelle che già impoveriti da situazioni belliche ora vivono una estrema povertà dettata da una catastrofe ancora più terribile.
Il nostro piccolo contributo non sanerà situazioni critiche ma sicuramente potrà contribuire a far sentire meno soli fratelli e sorelle ormai privati di tutto e di ogni futura sicurezza, potrà scaldare il cuore di pochi, ma è già una goccia che contribuirà a rendere meno triste l’oggi di tanti piccoli, giovani, adulti e anziani che pervasi dalla rassegnazione rischino di perdere ogni speranza

Siamo certi che anche in questa circostanza i fratelli e le sorelle della nostra regione OFS sapranno essere ampiamente solidali con chi è nella sofferenza.

Dio benedica la nostra generosità moltiplicandola in frutti di santità.
Pertanto fraternità locale, può fare riferimento al nostro iban
regionale
IBAN: IT 13 Q 030 6909 6061 0000 0135 798
Con la seguente casuale: Pro terremoto Turchia-Siria


Il consiglio regionale provvederà poi ad inoltrare il tutto secondo le indicazioni dateci direttamente dal CIOFS e dal CN.

Pace e bene

Il Consiglio Regionale

Quaresima 2023

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni,
con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le
vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli
è misericordioso e pietoso, lento all’ira, e grande
nell’amore”. (Gl 2.12)

Carissimi Fratelli e Sorelle il Signore ci doni la sua pace.
Quando le nostre strade si allontanano dalle vie del Signore, per noi si prospetta solo oscurità e sofferenza, disperazione e lutto, ma il Signore è buono e misericordioso e ci dona un tempo nel quale rivedere e reindirizzare la nostra vita. Spesso noi pensiamo, che debbano essere gli altri a doversi convertire e non consideriamo che magari,
questo non avviene a causa della nostra tiepidezza, della nostra testimonianza non convincente, del nostro perbenismo.
La strada della Quaresima è un percorso di Grazia attraverso il quale, con preghiere, digiuni e atti di carità, possiamo sperare di giungere alla Resurrezione.
Sia questo, per tutti noi, un cammino di consapevolezza, di luce e di ascolto, ma anche di azioni concrete nell’Amore.
Carissimi, unito a tutto il Consiglio Regionale auguro ad ognuno di noi, degni e santi frutti di conversione.

Il ministro regionale Ofs Lazio

Antonio Fersini


 Lettera di elogio per la cara sorella Clara D’Esposito

Carissimi fratelli e sorelle, il Signore ci doni la sua pace.
La dipartita della nostra amata sorella Clara lascia nel nostro cuore un vuoto incolmabile, ma anche tanta graditudine a
Dio nostro Padre per il grande dono che ha fatto a tutti noi ed in particolar modo a quanti hanno potuto condividere con Lei la Gioia e la Grazia della vita Fraterna.
Nata a Roma, nel 1934 da famiglia di origini campane, Clara consegue nel 1956 la laurea in lettere classiche e per trent’anni insegna nei licei statali. Proprio nel mondo della scuola Clara ha una conversione adulta e autentica, che trova la sua pienezza nell’Ordine Francescano Secolare dove nell’anno 1971 emette la sua Professione perpetua ed è qui
che Lei continua a donare se stessa nel servizio ai fratelli, dapprima come maestra di formazione locale ed in seguito come Ministra della stessa Fraternità ed anche come formatrice a livello regionale. Il suo donarsi con gioia e responsabilità la porta ad essere chiamata a ricoprire anche il ruolo di Vicepresidente Nazionale.
Numerosi sono i suoi scritti, pubblicati su varie riviste religiose fra le quali il Messaggero Cappuccino, le edizioni Dehoniane e Pazzini.
Il suo donarsi all’Ordine e alla Chiesa non conosceva confini, la vediamo infatti impegnata anche nella Commissione voluta da San Paolo VI per la redazione della nostra Regola (1978).
Clara, nella sua umiltà e nel suo sorriso sempre accogliente, ha toccato e interrogato i cuori e la vita di quanti l’hanno incontrata ma resta per tutti noi quale fulgido esempio di chiare virtù fraterne, nella gioia di appartenere alla Madre Chiesa e alla santa Famiglia Francescana, nella semplicità di sapersi sempre custodita dal Signore e dai fratelli.
Uniti ai familiari e a tutti i fratelli e le sorelle della Fraternitá dell’Immacolata di Roma, unanimi nel dolore che oggi tocca profondamente i nostri cuori e confortati della speranza che Sorella Clara ora vive in pienezza l’abbraccio serafico di Francesco e gode della visione beata di Maria e di nostro Signore Gesù Cristo, rendiamo insieme lode a Dio nostro Padre, che tanto ci ama da metterci accanto sì tanta Grazia.

Il ministro regionale OFS Lazio

Antonio Fersini


Ritiro di Quaresima 2023

Carissimi Fratelli e Sorelle il Signore ci dia pace.
Come già comunicato con l’invio del calendario regionale, questo Consiglio ha organizzato,
per il corrente anno due momenti fraterni, il primo spirituale in Quaresima ed il secondo assembleare
che coincide, ad ottobre, con l’evento “con Francesco nella Valle” a Rieti.


Vi diamo, quindi, alcune indicazioni per il primo nostro momento di condivisione spirituale regionale di quest’anno, che si terrà il 25 febbraio 2023, giornata nella quale vivremo il nostro ritiro di Quaresima, presso la “Casa Betania” delle Pie Discepole del Divin Maestro in Roma, via Portuense 739/741, ci ritroveremo puntuali alle ore 09.00 per iniziare tutti insieme alle ore 09.30 con la preghiera introduttiva.

Concluderemo la nostra giornata alle ore 16.00; è previsto il pranzo al sacco ed una quota partecipativa individuale di € 5,00 da corrispondere all’arrivo, all’atto della propria registrazione.

Per favorire il clima di preghiera e non interromperlo con continui arrivi a ritiro iniziato, si si raccomanda a tutti di essere puntuali.

Vi attendiamo numerosi.

Il ministro regionale OFS Lazio

Antonio Fersini


Preghiera 4 ° passo del percorso Formativo “Fraternità è servire”

Ci introdurrà in questo nostro momento uno scritto di Don Primo Mazzolari

Ci siamo impegnati noi e non gli altri
Unicamente noi e non gli altri.
Né chi sta in alto, né chi sta in basso; né chi crede, né chi non crede.
Ci siamo impegnati.
Senza pretendere che altri si impegni con noi o per suo conto, come noi o in altro modo.
Ci siamo impegnati senza giudicare chi non si impegna
senza accusare chi non si impegna
senza condannare chi non si impegna
senza cercare perché non si impegna.
Sappiamo di non poter nella su alcuno, né vogliamo forzare la mano ad alcuno,
devoti come siamo e come intendiamo essere al libero movimento di ogni spirito
più che al successo di noi stessi o dei nostri convincimenti.
Noi non possiamo nulla sul nostro mondo, su questa realtà che è il nostro mondo di fuori,
poveri come siamo e come intendiamo rimanere.
Se qualcosa sentiamo di potere – e lo vogliamo fortemente –
è su di noi, soltanto su di noi.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo
si muta se noi ci mutiamo, si fa nuovo se alcuno si fa nuova creatura
imbarbarisce se scateniamo la belva che è in ognuno di noi.
L’ordine nuovo incomincia se alcuno si sforza di divenire uomo nuovo.
Ci siamo impegnati per trovare un senso alla vita a questa vita, alla nostra vita;
una ragione che non sia una delle tante ragioni che ben conosciamo e che non prendono il cuore;
un utile che non sia una delle solite trappole generosamente offerte da chi la sa lunga.
Si vive una sola volta e non vogliamo essere giocati, in nome di qualche piccolo interesse.
Non ci interessa la carriera, non ci interessa il denaro,
non ci interessa il successo né di noi stessi, né delle nostre idee.
Non ci interessa di passare alla storia
ci interessa di perderci per qualcosa e per qualcuno che rimarrà anche dopo che noi saremo passati
e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci.
Ci siamo impegnati noi per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura; ma per amarlo.
Perché noi crediamo all’amore, la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta per impegnarci perdutamente.

Allegati

preghiera 4° passo 2021

Lettera Fr. Massimo Fusarelli OFM per la Quaresima 2021

Il Signore vi dia pace!
Con il semplice segno delle Ceneri eccoci ancora all’inizio della Quaresima, tempo favorevole e giorno della salvezza (cfr. 2Cor 6,2).
Quest’anno essa assume un sapore del tutto particolare, perché ci trova già ristretti nelle nostre possibilità di movimento, di incontro, di attività e di espressione. Non ne cerchiamo altre! Allora ci disponiamo a un tempo per confinarci ancor più in qualche pratica o per diventare liberi?
La Provvidenza accompagna la nostra storia soprattutto nei momenti più difficili da decifrare. La via per rinnovare la grazia del battesimo e anche la nostra vita di sequela evangelica ci è aperta dalla preghiera, dal digiuno e dall’elemosina.
Con la preghiera non vogliamo forse riconoscere il senso che Dio come Padre buono ha ancora oggi per la nostra vita? Mi sembra una domanda profonda, da porci in questo tempo.
E non c’è qui il cuore di una vita in obbedienza, ricerca amorosa di ciò che a Lui piace?
Con il digiuno non vogliamo forse permettere al Signore Gesù di portarci con sé nel deserto, per dare un equilibrio nuovo alla nostra relazione con le persone e con l’ambiente, nostra casa comune? Mi sembra urgente cercare vie per vivere questa ecologia di un cuore trasformato. E non c’è qui forse una relazione nuova, perché ponderata e casta con persone e cose?

Con l’elemosina, non vuole forse lo Spirito Santo far vibrare il nostro cuore di una misericordia di cui da soli non saremmo mai capaci? Mi sembra imperioso ascoltare oggi il grido dei poveri. E non c’è qui il senso profondo di una vita senza nulla di proprio, capace di restituire a Dio i doni da Lui ricevuti attraverso i poveri, che sono i nostri maestri (cfr. CG 93 §1)?

Allora su questa triplice via aperta per tutti noi, che il cammino della Quaresima ci ricorda di: dare più spazio alla preghiera: possiamo pensare di perseverare in modo vitale nella fede per una vita cristiana e francescana bella senza dare un tempo congruo e quotidiano alla meditazione, al contatto con le Scritture nella contemplazione amorosa? Restiamo desti, perché la fede può perdere di senso per la nostra vita, sino a ritrovarci di fatto a vivere a prescindere da essa. Riscoprire il digiuno nella sua profonda valenza spirituale. Non si tratta appena di far diete, ma di fare posto alla Parola di Dio perché, liberati gradualmente dal nostro tirannico e invadente ego, lasciamo spazio in noi alla presenza del Signore e dei nostri prossimi. Non abbiamo paura di trovare modi concreti e attuali per rivedere la relazione con il cibo, con il tempo, con internet e i social, con l’esubero di informazioni, con le cose spesso troppo solo “mie”.
Crescere nella misericordia, intessuta di perdono, di stima vicendevole, di tenerezza nel prenderci cura dell’altro: una religiosità senza misericordia, infatti, può diventare rigida e perciò non evangelica. Ed è l’incontro con i poveri a guarirci da questa tentazione. Per questo apriamoci a una carità che sappia incontrare, riconoscere e accompagnare situazioni diverse di indigenza.
Condividiamo concretamente i frutti di una reale penitenza con i poveri, che oggi crescono sempre più intorno a noi, anche là dove non ci saremmo mai aspettati. Osiamo di più!
Buona Quaresima allora a tutte e a tutti voi, perché la forza che viene dall’alto possa vincere l’accidia, l’inerzia che il tempo prolungato di pandemia rischia di far sedimentare in noi.
Ci affidiamo a Santa Maria, la Madre poverella della nostra fraternità, ai Santi Francesco, Chiara ed Elisabetta, ai tanti Santi, Beati e amici di Dio della nostra Provincia. Sono in cammino con noi anche le donne e gli uomini di buona volontà che incontriamo in modi differenti, specie i poveri, e dai quali possiamo ancora imparare tanto in questo tempo nuovo per passi di umanità nella vita evangelica.
Il Signore vi benedica e vi accompagni, mentre ci ricordiamo a vicenda nel vincolo dell’amore reciproco e nell’intercessione durante questi giorni benedetti di preghiera, digiuno e carità.

Fraternamente

Vostro ministro e servo

Fr. Massimo Fusarelli OFM

Allegati

Lettera Fr. Massimo Fusarelli OFM Quaresima 2021

Celebrazione 800 anni Memoriale Propositi

Cari fratelli e care sorelle di tutto il mondo!

Il Signore vi doni la sua pace!

È con grande gioia che annunciamo la celebrazione quest’anno degli “800 anni del Memoriale Propositi (1221-2021)”. All’interno del Memoriale troviamo i dettagli dei vari aspetti della vita fraterna; come accogliere chi chiede di far parte della fraternità, dettagli sulla professione…
In questo Documento troviamo la vita spirituale del movimento penitenziale di quei primi fratelli e sorelle che seguirono lo stile di vita di San Francesco, che può essere sintetizzato come
segue:

  • Vita penitenziale: digiuno, opere di misericordia, vita di preghiera.
  • Vita in fraternità: vivere i valori umani, prendersi cura delle persone, portare la famiglia in fraternità e portare ai fratelli e sorelle pace e bene.

Possiamo confermare che questo Documento è stato fonte d’ispirazione all’inizio del nostro cammino, per questo motivo come Ordine celebriamo gli 800 anni dalla sua promulgazione.

Condividiamo questa celebrazione anche con i nostri cari fratelli e sorelle del TOR (Terzo Ordine Regolare).
Incoraggiamo le nostre Fraternità ad approfondire la conoscenza della nostra storia, così da rafforzare ancora di più i valori del nostro Ordine, che si mantengono vivi nei secoli. Conoscere la nostra storia è molto importante per costruire la storia di oggi, che ci sfida a fare della vita la nostra Regola e le nostre CCGG.
Quest’anno vi invieremo diversi documenti che serviranno come materiale di formazione per i mesi di febbraio, maggio e agosto. Si tratta di materiale sulla storia, che conterrà anche dei video mensili, in modo che tutte le Fraternità possano conoscere meglio il Memoriale Propositi e approfondire la conoscenza delle nostre origini.
La storia ci insegna che la vocazione e la missione possono e devono essere costantemente reinterpretate, per non vivere fuori dal tempo attraverso i diversi periodi storico-culturali-politici.
Allo stesso tempo, dobbiamo sforzarci di rimanere fedeli alla vocazione originaria come persone del nostro tempo.
La storia infatti si fà ogni giorno, quindi ogni giorno dobbiamo chiedere a Dio la sapienza per leggere i segni dei tempi, che sono sempre legati al piano di Dio per noi. Le nostre radici significano “essere incoraggiati” a fare la storia secondo il piano di Dio.
Vi invitiamo a celebrare questo evento nel nostro Ordine, con le vostre Fraternità, organizzando incontri, momenti di formazione, ecc. e condividendo anche questi momenti con i fratelli e le sorelle di tutto il mondo. Per questo vi chiediamo di inviare le foto delle vostre celebrazioni alla Segretaria Generale CIOFS entro il 30 settembre 2021.
Oggi continuiamo a lasciare tracce su questo percorso: un percorso pieno di impegni, presenze, successi e fallimenti. La cosa più importante è esserne parte: noi siamo la strada di oggi, quindi dobbiamo vivere pienamente la fraternità che è tesoro del nostro carisma.
Chiedendo l’intercessione del nostro Serafico Padre San Francesco e della nostra cara sorella Chiara, vi inviamo i nostri più fraterni saluti.
Vostro fratello,

Tibor Kauser

Allegati

Celebrazione 800 anni Memoriale Propositi

 

Beata Ludovica Albertoni

Fratelli e sorelle tutti delle fraternità di Roma, il Signore ci dia Pace.
Le difficoltà e i problemi che oggi affrontiamo a causa della pandemia, non si discostano di molto, da quelle vissute dalla nostra Patrona. Lei, nonostante tutto, non ha indurito il suo cuore, ma confidando nell’Amore Misericordioso del Suo Signore si è fatta paladina degli ultimi ed esempio carità cristiana e ancora oggi ci chiama all’impegno e all’emulazione.
Non cada nel vuoto l’invito della Fraternità di S. Francesco a Ripa che ci chiama a venerarla nel rendergli omaggio con la nostra presenza. Ogni Fraternità partecipi, anche se in modo ridotto, nelle dovute precauzioni, a questo importante momento di vita fraterna. A tutti chiedo l’unità nella preghiera.
Vi abbraccio, con affetto sincero in Cristo

Ministro Regionale OFS Lazio

Antonio Fersini

Allegati

Lettera Beata Ludovica Albertoni

Lettera di natale 2020

Carissimi fratelli e sorelle, il Signore
ci dia pace.
Parlare oggi di letizia e di esultanza, nonostante i tanti lutti, le tante sofferenze e le continue limitazioni dovute alla pandemia, sembra quasi un paradosso, un non voler vedere quanto ci accade intorno.
Mancavano solo tre anni alla salita al cielo di Francesco e la sua malattia aveva sicuramente minato profondamente la sua già flebile salute, (di lì a poco si sarebbe ritirato da tutto e da tutti, sulla Verna), quando a Greccio, realizzò il primo presepe e fu proprio in quella circostanza, raccontano le Fonti, che Francesco si riveste dei paramenti diaconali e canta il Santo Vangelo con voce forte e dolce, limpida e sonora tanto da rapire tutti in desideri di cielo. “Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù, infervorato di amore celeste lo chiamava “il Bambino di Betlemme”, e quel nome “Betlemme” lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancor più di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva “Bambino di Betlemme” o “Gesù”, passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole”. La situazione di estrema povertà e di sofferenza fisica, di san Francesco ben si addice a paragone dei tempi che stiamo vivendo, ma, nonostante tutto, la sua voce e la sua bocca erano colmi di esultanza e di letizia perché il suo cuore era pieno di speranza.
Carissimi, non ci può essere letizia ed esultanza in noi se nel nostro cuore non vive la speranza, Gesù è la nostra speranza. Non possiamo essere lieti ed esultare se il nostro cuore non è ricolmo di quella stessa umiltà che Dio manifesta nell’incarnazione, “e il verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”, Gesù è l’umiltà di Dio, solo chi ama sa farsi piccolo. Dio è amore, Gesù è la tenerezza del Padre che, per amore, nella Sua Misericordia si fa piccolo, fragile, ultimo, servo.
“Che giova a me, che Gesù Cristo sia nato più di 2000 anni fa dalla Vergine Maria a Betlemme, se oggi Egli non nasce per fede nel mio cuore?”
Fratelli e sorelle carissime, spogliamoci da ogni nostro preconcetto umano, da ogni nostra sicurezza umana, perché il Verbo di Dio, possa incarnarsi nel nostro cuore e nella nostra anima nel senso più profondo di questo mistero.
“O Verbo eterno del Padre, Figlio di Dio e di Maria, rinnova anche oggi, nel segreto delle nostre anime, il mirabile prodigio della Tua nascita”. (S. Giovanni XXXIII).
Il consiglio regionale augura a tutti voi un santo Natale
Il ministro regionale OFS Lazio
Antonio Fersini

Allegati

Lettera di Natale

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