Uno degli obiettivi dell’OFS Lazio per il triennio è stato quello di formare persone capaci di riconoscersi nell’unico corpo di Cristo, come servi inutili e semplici operai chiamati alla vigna del Signore, capaci di offrire l’apporto carismatico francescano che la Chiesa continua a richiederci con insistenza, per partecipare all’unica missione ecclesiale “di annunciare il regno di Dio e di Cristo e di instaurarlo fra tutte le genti”, dove la comunità è chiamata ad essere unita nell’amore fraterno, «perché il mondo creda”.
Oggi più che nel passato si avvicinano persone che non hanno ancora salde basi cristiane e cercano risposte alla loro ricerca spirituale. E per questo è necessario che il cammino di formazione sia chiaro e preciso, fedele e coerente con quanto prevedono la Regola, le Costituzioni e le indicazioni che arrivano dal nazionale spesso disattese.
Proprio per la complessità di questa formazione è indispensabile che sia portata avanti da una equipe di persone, e non da una sola persona, che per senso di responsabilità siano disposte a dedicare tempo alla preparazione e al servizio ai fratelli.
Nella fraternità locale il Responsabile della formazione non dovrà pertanto lavorare da solo, ma creando una equipe, dovrebbe provvedere a:
- animare gli incontri di fraternità per la formazione permanente facendo riferimento alle indicazioni del nazionale con la rivista FVS;
- preparare contenuti spirituali dei ritiri di fraternità, dei momenti di preghiera nei tempi forti dell’anno liturgico;
- valorizzare il carisma francescano nella collaborazione con le altre realtà parrocchiali;
- curare la accoglienza e la presenza degli iniziandi nella vita di fraternità, la cui formazione possibilmente sarà curata dagli animatori vocazionali se presenti;
- curare la presenza degli ammessi nella vita di fraternità
Il tutto con la collaborazione dell’assistente, se c’è, e del ministro locale, non di altri membri del consiglio. Ciò in quanto la responsabilità del loro servizio è di altra natura, che essendo molto importante per altri aspetti della vita della fraternità, non è bene quindi che venga gravata con altri pesi.
Quando la fraternità locale è per vari motivi in difficoltà da un punto di vista formativo, il ministro segnala il problema al consiglio regionale, parlandone direttamente col Ministro o anche tramite il consigliere responsabile della zona, in modo tale che la fraternità regionale sia aggiornata di quanto succede nelle fraternità locali e possa offrire il suo aiuto e supporto nei momenti di difficoltà nel
cammino. Sarà infatti poi compito del consiglio regionale attivare la commissione di formazione OFS Lazio, la quale, individuata la zona di riferimento, potrà interessare l’animatore vocazionale della zona se presente.
E’ proprio per questo preciso scopo che l’OFS Lazio ha dedicato uno specifico percorso, formando nell’arco di un biennio 17 fratelli e sorelle che, tornando nelle rispettive zone di appartenenza, avranno il mandato della fraternità regionale di mettersi al servizio delle fraternità della propria zona per animare, supportare e sostenere le fraternità più deboli che hanno difficoltà a intraprendere una formazione adeguata per effettiva mancanza di equipe di formazione.
Anche nel prossimo anno fraterno è previsto l’inizio di un secondo corso per la formazione di altri fratelli disponibili a mettersi in gioco non per se stessi ma per donarsi agli altri; ciò per consentire anche di affiancare nuove forze ai primi 17 fratelli, la cui animazione potrà coprire solo le zone del Lazio di rispettiva provenienza.
Laddove la zona sia coperta dalla presenza di animatori sarebbe opportuno che gli iniziandi delle fraternità limitrofe seguissero un percorso comune sulla base del programma delle linee guida proposte per il Lazio, conformate a quelle nazionali: l’utilità di questa proposta sta nel rafforzare una comune sensibilità francescana (per es: l’apertura alla missione, attraverso la costruzione di progetti comuni sul territorio).
Questo evidentemente nulla toglie al fratello/iniziando al suo cammino personale nella fraternità locale di appartenenza.
Inoltre per i fratelli provenienti dalla GIFRA potrebbe essere uno stimolo a iniziare un percorso OFS, poiché la conoscenza reciproca tra persone provenienti da fraternità diverse potrà alimentare quel clima naturale di apertura ed interscambio delle specifiche esperienze, sensibilizzando il senso di appartenenza ad un Ordine, ad uno stile che valica i confini della fraternità locale e si riconosce uno e unito in tutto il territorio nazionale, e oltre.
Stessa modalità potrà seguirsi per il cammino degli ammessi.
Sarà cura degli animatori presentare alle fraternità disponibili i progetti attuativi del cammino degli iniziandi e degli ammessi e dare conoscenza alla commissione di formazione regionale dei passi e delle proposte fatte.
Qualora per motivi di distanza le fraternità siano impossibilitate a partecipare in modo costante a tali progetti, gli animatori zonali con i ministri e i formatori locali organizzeranno un calendario formativo con almeno due incontri all’anno dedicati ai soli iniziandi e ammessi.
Laddove le condizioni lo permettano, gli animatori, con la collaborazione del primo e secondo ordine, potranno pensare e proporre catechesi di annuncio. Ciò potrebbe avvenire anche su segnalazione del consiglio regionale, il quale potrebbe essere al corrente di parrocchie o sedi desiderose di conoscere il carisma francescano.
La formazione zonale seguirà come sempre un tema conduttore comune alla regione, proposto dalla commissione di formazione regionale, tenendo conto delle esigenze che le zone formuleranno. E’ necessario infatti evitare una FRAMMENTAZIONE tale da avere tante ISOLE quante sono le fraternità locali.
L’animazione e l’organizzazione dei relativi incontri sarà coordinata dagli animatori vocazionali con la collaborazione delle equipe di formazione zonale o dei fratelli delegati di zona.
Si auspica infatti che in tutte le zone siano individuati alcuni fratelli disponibili a collaborare per la formazione creando delle equipe zonali sotto la responsabilità degli animatori. Per le zone dove al momento non ci sono animatori vocazionali disponibili si invitano i consiglieri
regionali a individuare fratelli o sorelle che possano rappresentare la zona come referenti che tengano i contatti con la commissione regionale di formazione affinché la zona non sia isolata ma abbia conoscenza delle proposte della fraternità regionale.
La Vergine Santa aiuti tutti noi a formarci, con la grazia di Dio, una coscienza sempre aperta alla verità e sensibile alla giustizia, per servire il Regno di Dio. Papa Benedetto XVI.
E’ l’augurio che rivolgo a me e a ciascuno di voi, nella Pace e nel Bene!
circolare formazione 2019