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Santa Elisabetta 2019

Festa di santa elisabetta

Con la sua vita Elisabetta ci insegna che non è sufficiente alla nostra salvezza il solo affidamento a Dio, se non è seguito ed accompagnato dalla vera conversione del nostro cuore, e se questa non è alimentata da un nostro vero distacco dai beni di questo mondo, da una carità priva di ogni propria ambizione, e che altresì molto poco serve a noi l’appartenere al nostro Ordine se non viviamo sulla nostra pelle la regola che caratterizza il nostro stato di vita, e che la Chiesa ci chiede di attuare dandoci come esempi da seguire Francesco ed Elisabetta.
O Santa Elisabetta d’Ungheria, modello di vita evangelica e nostra Patrona, ascolta la nostra preghiera.
Tu, nonostante i tanti privilegi, sei stata un fulgido esempio di rara fortezza umana nelle avversità della vita, di vera umiltà nel quotidiano vivere la tua condizione regale, di incrollabile speranza nella fede e di impareggiabile amore nella carità e mai ha permesso che nulla ti distraesse da tutto questo, Tu, che sull’esempio di san Francesco, facendoti sposa di Gesù, povero e crocifisso hai preferito essere coronata di spine più che di oro, e hai vissuto incarnando in te il nascente Carisma Francescano, ottieni anche a noi, fratelli e sorelle dell’Ordine Francescano Secolare, tuoi protetti, di riscoprire e vivere con rinnovato impegno e fedeltà i valori evangelici nell’obbedienza alla nostra Regola, nella preghiera, nell’umiltà e nella povertà e della carità che si fa servizio ai fratelli. Infondi nei nostri cuori lo stesso tuo fuoco di amore per Gesù Cristo che povero e crocifisso, infiammò il tuo, perché insieme possiamo servirlo nei fratelli in questo mondo per goderlo poi nei cieli. Amen
Carissimi Fratelli e sorelle il Signore illumini i nostri cuori e le nostre menti, perché il nostro appartenere all’Ordine Francescano Secolare sia sempre suffragato e confortato dagli stessi sentimenti di Francesco e di Elisabetta.

Lettera Festa S. Elisabetta d’Ungheria 2019

Giornata di preghiera per la cura del creato

Cari fratelli e sorelle
Pace nel creato e bene per la nostra vita!
La giornata del creato deve ricordarci che l’impegno per la salvaguardia della creazione è come dice Papa Francesco custodire l’amore di Dio, che è l’alimento buono, bello e vero per la vita del mondo.
Vogliamo insieme essere coltivatori del giardino di Dio affinché ogni uomo del mondo possa riscoprire il volto del Signore ammirando la meraviglia delle sue creature.
Dobbiamo riaprirci all’ecologia spirituale perché nella chiesa si ritrovi la capacità di fare pulizia nei cuori del popolo di Dio e siano modificate quelle condotte aberranti della vita del mondo, che non mostrano il bello di Dio, ma il malvagio dell’uomo.
Dobbiamo essere capaci di praticare un’ecologia ambientale affinché la corrosione delle Leggi naturali si arresti attraverso l’assunzione di stili di vita sobri, responsabili, solidali e umani. Basta approfittare della terra in maniera indiscriminata con la corsa allo sfrenato sfruttamento per fare profitto anche illegale per pochi, anzi pochissimi.

Dobbiamo praticare la strada dell’ecologia sociale perché i rapporti, le relazioni e le comunicazioni umane possano essere riportate alla legalità, alla ricerca vera del bene comune e alla tutela di coloro che sono svantaggiati nel banchetto del mondo.
Allora, fratelli, non possiamo disattendere l’opera a cui la chiesa ci richiama attraverso la bella enciclica “Laudato sì”. Facciamoci operatori dell’ecologia di Dio mettendoci il grembiule del servizio affinché l’economia sia in funzione del bene della casa comune, la politica sia servizio all’uomo, cominciando da coloro che sono posti agli ultimi posti della società, la fraternità francescana sia servizio a Dio nel fratello non in segno formale, ma nella sostanza della vita. Mettiamoci il cuore in questo servizio all’ecologia di Dio affinché ogni uomo possa riconoscersi amato da Dio attraverso il tocco del suo cuore tramite l’abbraccio con la nostra vita della sua vita.
Possiamo veramente riparare la casa comune del mondo se veramente ritroviamo la nostra missione di operatori dell’Ecologia di Dio che ha come unico fine la carità per ogni creatura.
Possa il Signore donarci questa nuova stagione di responsabilità nella chiesa e per la chiesa verso la tutela dei diritti umani, verso la tutela della natura e del creato e verso la vera costruzione di una fraternità umana in cui risplenda la legge dell’amore.
Nel Signore vi incito a prendere con coraggio la strada dell’ecologia integrale perché il mondo veda e creda nel Dio, che ci manda a riparare con tutte le nostre forze le relazioni umane, le relazioni fraterne e le relazioni con ogni creatura.
Pace e Bene!

Roberto Luzi

Lettera Giornata di preghiera per la cura del Creato 1 settembre 2019

Quaresima 2019

L’albero della croce è segno di dono… di per-dono… 

Carissimi,

la quaresima è un cammino speciale che ci fa gustare in maniera bella la novità di Dio, che per amore entra nelle vicende umane cercando di riportare la bellezza del Creato.

Entrare nella quaresima significa entrare responsabilmente ognuno di noi in quella sintonia con Dio perché la novità penetri nei nostri cuori e possa diffondersi  tramite la nostra vita raggiungendo in una nuova fioritura la vita del fratello. Entra nella quaresima per riscoprirci seminatori di Dio. La quaresima ci prepara a capire la lunghezza, la profondità e lo spessore del gusto della primavera portando la fioritura della gioia di Dio nelle vite violentate, nelle vite sfruttate, nelle vite spezzate, nelle vite abusate, nelle vite calpestate, nelle vite scartate. Essere fraternità della novità di Dio vuol significare ritrovare la forza di convertirci al Vangelo per essere strumento del Vangelo.  Il mondo ha bisogno dei colori della speranza, degli odori della nuova vita e dei sapori di Dio. Sia la quaresima un cammino di riscoperta della nostra vocazione per una missione nuova, bella e piena di gioia. Dobbiamo riscoprirci essenza di Dio per diffonderla nei cuori affranti di ogni fratello abbattendo il muro dell’orgoglio e del “si è fatto sempre così”, poiché ciò che sta nel cuore di Dio e in quello di Francesco è riportare il sorriso della vita nello sguardo del bambino sfruttato, del giovane illuso, dei fratelli posti nello scarto del mondo. Se non recuperiamo questa forza dello Spirito saremo pasta senza sapore, dolce senza sostanza e lievito senza la forza di cambiare.

Quaresima vuole essere andare al di là dello steccato della nostra routine giornaliera e riscoprire l’abbraccio di perdono di Dio diventando noi stessi abbraccio di dialogo, di pace e di carità per i fratelli. Quaresima è rompere con lo staticismo della routine della vita e ripermettere a Dio di ricoinvolgerci nella sua bella vita affinché la nostra professione ritorni ad avere il senso di Dio, la sostanza di Dio e la forza travolgente dell’amore di Dio per essere novità in un mondo che cerca di togliere il respiro all’uomo stesso. Non abbiate paura di diventare Vangelo gustoso della Parola Amore, Speranza e Custodia.

Buon Cammino di Quaresima

Con affetto e fraterna stima

Il ministro regionale OFS Lazio

Roberto

quaresima_2019

Pasqua 2018

Custodire nel nome del signore è ridonare amore alle vite rimaste nel deserto dell’emarginazione

Fratelli e sorelle del Risorto
E’ Pasqua!

Il Risorto ci esorta a vivere da risorti cioè ad essere custodi nell’amore della vita dei fratelli nel nome del Signore.
I chiama a gettare germi della resurrezione nei cuori degli uomini. Ci chiama ad essere e fare segni di resurrezione per riportare la luce della speranza nel nostro mondo. Ci chiama ad essere fraternità che custodiscono le ferite dei fratelli, i dolori dei fratelli e i sogni di vita nuova dei fratelli.

Il ministero degli uomini risorti è custodire con dolcezza e con saggezza la vita di chi vive ai margini della città dell’uomo, di chi vive nella povertà di animo, di spirito e di corpo, di chi vive nella solitudine e nelle nuove forme di schiavitù, di chi soffre per le violenze della guerra, di chi vive una vita di stenti in una continua emergenza dovuta all’indifferenza del mondo.

Chi sa custodire nel nome del Signore è colui che sa fare spazio nella propria esistenza all’uomo nuovo risorto e donatore di speranza. Siate fratelli e sorelle custodi della vita nel Signore, perché come uomini e donne liberi possiate spogliarvi dalle abitudini mondane che chiudono la strada verso il Signore con la mentalità del “si è sempre fatto così”.

Siate fratelli e sorelle aperti al nuovo, con il coraggio di scegliere Cristo e non latori di un autoreferenzialismo sterile, che ha chiuso a doppia mandata le porte di tante delle nostre fraternità.
Siate uomini e donne che vivono nella Speranza, che sanno essere Speranza, che sanno seminano la gioia della Speranza nei cuori dei giovani, dei ragazzi e dei bambini.
Chi è custode della vita dell’altro è colui che costruisce il bene per l’altro, con l’altro e nell’altro.
Siate quindi uomini e donne coraggiose, che, in cammino verso Dio, sappiano spogliarsi delle cose vecchie e buie, per essere lampade luminose di amore, di pace e di speranza.
Grazie per il grande sostegno che date alla Chiesa, al mondo e all’Ordine, con la vostra preghiera, con la vostra testimonianza di carità e di speranza. Andiamo avanti, non ci fermiamo perché possiamo rispondere pienamente alla chiamata che la Chiesa fece a Francesco di custodire, rinnovare e riportare la luce del Vangelo in ogni cuore.
Grazie per l’abbraccio che portate agli ammalati negli ospedali, agli uomini nelle carceri e ai poveri. Grazie a tutti coloro che hanno trasformato la propria vita in dono per il Signore. Grazie… ma, ogni giorno, tutti insieme, dobbiamo riprendere la strada, da risorti che custodiscono, amano e camminano nel nome del Signore.

Grazie ai nostri anziani che con puntualità animano, sostengono e supportano la vita delle nostre fraternità. Grazie a tutti coloro che nelle varie difficoltà della vita, del servizio e della testimonianza si fanno sempre più servitori del Risorto con mitezza ed umiltà. Grazie di vero cuore e avanti perché possiamo essere carezza di Dio dolce e soave nei cuori di chi ha smarrito la via.

Signore Risorto, rendi tutti noi, francescani secolari, custodi della Tua Grazia, dispensatori della Tua Gioia e seminatori della Tua Carità, perché le nostre Fraternità possano diventare comunione vera e fraterna, che accoglie, custodisce e sorregge la vita dei fratelli in gioia e letizia. Nel nome di Francesco ti affido la vita delle fraternità del Lazio e dei Giovani della Nostra Gioventù Francescana del Lazio, perché nel prossimo Capitolo possano assaporare la tua custodia tramite la nostra delicata, silenziosa ed incoraggiante presenza e vicinanza. Amen.
A tutti voi fratelli, sorelle e padri assistenti auguro Buona Pasqua!

Il ministro regionale OFS Lazio

Roberto Luzi

  LETTERA Pasqua 2018

Ss Pietro e Paolo

 Augurio festa Santissimi Pietro e Paolo

La festa dei nostri Santi Patroni dell’OFS Lazio ci riporta all’esempio di fedeltà, umiltà e generosità di Dio. Dio sceglie e chiama nei margini della vita come per l’apostolo Paolo… dagli scarti dell’umanità rende l’uomo campione di carità e di fedeltà.
Dalla fortezza dei margini della vita rende l’uomo responsabile delle chiavi del cielo come per il pescatore Pietro.

Dobbiamo essere come Pietro e Paolo custodi della vita di Dio nell’umanità, che pare stanca e svogliata. Dobbiamo essere difensori della vita di Dio che scorre nelle vene del mondo. Dobbiamo ridonare la gioia e il sorriso di Dio a questa umanità distratta rispetto al Vero, al Bello e al Buono, affinché ogni umana società possa respirare la speranza di Dio.

Agli Apostoli Pietro e Paolo chiediamo di aprirci gli orizzonti di Dio perché il cielo tocchi l’arida terra e possa sbocciare il fiore della Salvezza nel terreno di ogni vita.

Sia per ognuno di voi una festa di incoraggiamento e di fedeltà gioiosa a Dio. Un abbraccio a tutti soprattutto ai giovani Araldini, alla Gi. Fra., ai fratelli malati, soli ed anziani. Un abbraccio sincero e fraterno ai fratelli terremotati, disoccupati e che vivono difficoltà pesanti e opprimenti. Sai per tutti l’abbraccio di Dio che dona amore e fiducia nelle vite di chi lo serve in perfetta e vera letizia. Buona festa a tutti! vostro fratello in Cristo

Il ministro regionale OFS Lazio

Roberto Luzi

 LETTERA Ss Pietro e Paolo

Quaresima 2018

Il dono dell’altro per riaccendere l’amore di Dio in noi

É quaresima! É tempo di cambiamento! È tempo di rinnovamento! Siamo ancora capaci di volerci bene? Siamo ancora capaci di essere il bene di Dio per mio fratello? Siamo capaci ad essere artigiani del bene? Rispondere a queste domande con autenticità significa cammino di quaresima.

Quaresima è cammino verso l’altro per comprenderlo, per conoscerlo e per abbracciarlo con il calore di Dio, con la voglia di Dio e con la carità e la dolcezza di Dio. La missione del Cristo è la missione della chiesa, anzi è la missione di Francesco, che nelle nostre vite continua nell’arco della storia. La scoperta del fratello nella nostra vita ci dona gli occhi, lo sguardo e la visione del Signore. I fratelli da lui donati si percepiscono tali nel momento in cui noi stessi siamo, come Francesco, dono per i fratelli. Nel farci dono con la nostra vita scopriamo i sensi del nostro cuore, che percepiscono la carne sofferente del Cristo, toccando con la carità la vita di ogni fratello e sorella. Questo contatto in Cristo diventa sacramento che noi chiamiamo fraternità.
OFS del Lazio , piazzale del Verano, 6 – 00187 Roma

La fraternità è questo luogo di santificazione, di incontro e di contatto nella carità di Dio con i fratelli. Da questa relazione ritorneremo ad essere volto di Francesco in questa umanità. La misura di questo essere carità ce la da la Croce: amare senza misura, anzi oltre ogni misura. La luce, che rende entusiasmo di Dio ogni vita, diventa inesauribile fonte fraterna di gioia se noi immettiamo nella nostra relazione quell’abbraccio con il lebbroso, che ci permette una continua espoliazione nell’umiltà di perdonare 70 volte 7, di fermarci di fronte al fratello mezzo morto sulla strada, nell’accogliere con la consolazione di Dio la vedova che aveva perso l’unico figlio. Sia la quaresima momento di contatto con la Parola di Dio, con l’Eucaristia e con la Chiesa per riscoprire la relazione con Lui nel fratello, che è segno della nostra missione di custodia. La custodia della vita dell’altro, che riscopriremo nei prossimi esercizi spirituali come fondamento della nostra vocazione francescana (per questo gli esercizi saranno un momento spirituale di svolta e di rilancio attraverso la riscoperta, l’istituzione e il mandato della custodia – perderli sarebbe mancare ad un incontro decisivo per il nostro essere francescani nel mondo), è ascolto, è interessarsi della sua vita, è capire come collaborare insieme per il bene, è mettere le ali della gioia dell’annuncio e seminare la voglia di essere familiari di Dio. E’ risvegliare la nostra capacità straordinaria di custodire, abbracciare e avvolgere di amore in nome di Dio. Sia il nostro impegno di quaresima riprendere la relazione sincera, educativa e evangelica con il Signore perché la nostra vita diventi segno di pace e di resurrezione. Questo è l’augurio sincero, nuovo e profondo che faccio ad ognuno di voi perché solo dal cambiamento di ognuno passa il rinnovamento delle nostre fraternità. Lasciamoci plasmare dall’amore di Dio, che ci rende dono di vita per chi vive nella notte della propria esistenza. Buon cammino di quaresima!

Il ministro regionale OFS Lazio

Roberto Luzi

 LETTERA quaresima 2018