Carissimi fratelli, carissimi sorelle e carissimi uomini della pace
Ci giungono notizie terribili dalla Siria, soprattutto dai frati di Damasco. La guerra continua a mietere vittime innocenti e a seminare povertà sempre più profonda. Oltre a numerosi morti in questi giorni I bambini non vanno a scuola da settimane e i loro papà non lavorano da tempo. Ora non possiamo stare alla finestra di fronte al grido accorato dei nostri fratelli frati e dei nostri fratelli dell’OFS. Dobbiamo implorare il dono della pace con una preghiera forte e accorato al Signore, che può muove le menti di chi semina male e distruzione verso orizzonti di pace e di solidarietà. Ma la preghiera va aiutata con atti concreti di carità, per dare il pane per vivere a queste popolazioni ridotte alla miseria più nera.
Allora possiamo cercare di raccogliere fondi e mandarli direttamente ai frati attraverso il seguente cc bancario:
Ogni fraternità nella preghiera comune elevi una special intenzione per questi nostri fratelli affinché Dio nella sua grande Misericordia possa donare loro conforto, consolazione e pace.
Vi prego con tutto il cuore aprite le mani della speranza e abbracciate con forza le vite di queste popolazioni, che vivono sotto la violenza e la guerra da ormai troppi anni e che sono stati segnati nell’anima e nel corpo dall’abbandono della comunità internazionale.
A livello internazionale dobbiamo come francescani mettere in campo una triplice azione: preghiera, carità e pressione internazionale. Dobbiamo come francescani di tutte le famiglie far sentire la nostra voce e mettere sul tavolo della vita sociale, mondiale, politica e internazionale una seria e fattiva azione, che metta insieme tutte quelle entità internazionali, tutte quelle persone di potere delle nazioni, che hanno il desiderio di costruire ponti di pace in queste zone che sono devastate da guerre di interesse e di soprusi economici.
Dobbiamo agire nel nome della solidarietà umana, della libertà di vita e della nostra chiamata alla costruzione di una civiltà di pace e di amore. Basta con l’essere pedine inermi di potenti giochi della finanza utilizzata solo per una egemonia, che produce schiavismo, povertà e uccide moralmente, oltre che fisicamente, vite innocenti.
Di fronte a questi atti crudeli, che colpiscono bambini, vecchi e donne noi dobbiamo essere i custodi delle loro vite, delle loro speranze e delle loro ragioni. Dobbiamo mettere le nostre energie di vita, di testimonianza e di carità a servizio di queste nuove forme di povertà, di emarginazione e di vittime.
Dobbiamo difendere i giusti di Dio di fronte al male che li assale. Non sprechiamo tempo nelle nostre futili contese interne e diamo voce a chi stenta a vivere con dignità, coraggio e mezzi.
Dio vi benedica per ogni gesto di solidarietà che farete per loro.
Vi abbraccio nel Signore
Il ministro regionale OFS Lazio
Roberto Luzi