Custodire nel nome del signore è ridonare amore alle vite rimaste nel deserto dell’emarginazione
Fratelli e sorelle del Risorto
E’ Pasqua!
Il Risorto ci esorta a vivere da risorti cioè ad essere custodi nell’amore della vita dei fratelli nel nome del Signore.
I chiama a gettare germi della resurrezione nei cuori degli uomini. Ci chiama ad essere e fare segni di resurrezione per riportare la luce della speranza nel nostro mondo. Ci chiama ad essere fraternità che custodiscono le ferite dei fratelli, i dolori dei fratelli e i sogni di vita nuova dei fratelli.
Il ministero degli uomini risorti è custodire con dolcezza e con saggezza la vita di chi vive ai margini della città dell’uomo, di chi vive nella povertà di animo, di spirito e di corpo, di chi vive nella solitudine e nelle nuove forme di schiavitù, di chi soffre per le violenze della guerra, di chi vive una vita di stenti in una continua emergenza dovuta all’indifferenza del mondo.
Chi sa custodire nel nome del Signore è colui che sa fare spazio nella propria esistenza all’uomo nuovo risorto e donatore di speranza. Siate fratelli e sorelle custodi della vita nel Signore, perché come uomini e donne liberi possiate spogliarvi dalle abitudini mondane che chiudono la strada verso il Signore con la mentalità del “si è sempre fatto così”.
Siate fratelli e sorelle aperti al nuovo, con il coraggio di scegliere Cristo e non latori di un autoreferenzialismo sterile, che ha chiuso a doppia mandata le porte di tante delle nostre fraternità.
Siate uomini e donne che vivono nella Speranza, che sanno essere Speranza, che sanno seminano la gioia della Speranza nei cuori dei giovani, dei ragazzi e dei bambini.
Chi è custode della vita dell’altro è colui che costruisce il bene per l’altro, con l’altro e nell’altro.
Siate quindi uomini e donne coraggiose, che, in cammino verso Dio, sappiano spogliarsi delle cose vecchie e buie, per essere lampade luminose di amore, di pace e di speranza.
Grazie per il grande sostegno che date alla Chiesa, al mondo e all’Ordine, con la vostra preghiera, con la vostra testimonianza di carità e di speranza. Andiamo avanti, non ci fermiamo perché possiamo rispondere pienamente alla chiamata che la Chiesa fece a Francesco di custodire, rinnovare e riportare la luce del Vangelo in ogni cuore.
Grazie per l’abbraccio che portate agli ammalati negli ospedali, agli uomini nelle carceri e ai poveri. Grazie a tutti coloro che hanno trasformato la propria vita in dono per il Signore. Grazie… ma, ogni giorno, tutti insieme, dobbiamo riprendere la strada, da risorti che custodiscono, amano e camminano nel nome del Signore.
Grazie ai nostri anziani che con puntualità animano, sostengono e supportano la vita delle nostre fraternità. Grazie a tutti coloro che nelle varie difficoltà della vita, del servizio e della testimonianza si fanno sempre più servitori del Risorto con mitezza ed umiltà. Grazie di vero cuore e avanti perché possiamo essere carezza di Dio dolce e soave nei cuori di chi ha smarrito la via.
Signore Risorto, rendi tutti noi, francescani secolari, custodi della Tua Grazia, dispensatori della Tua Gioia e seminatori della Tua Carità, perché le nostre Fraternità possano diventare comunione vera e fraterna, che accoglie, custodisce e sorregge la vita dei fratelli in gioia e letizia. Nel nome di Francesco ti affido la vita delle fraternità del Lazio e dei Giovani della Nostra Gioventù Francescana del Lazio, perché nel prossimo Capitolo possano assaporare la tua custodia tramite la nostra delicata, silenziosa ed incoraggiante presenza e vicinanza. Amen.
A tutti voi fratelli, sorelle e padri assistenti auguro Buona Pasqua!
Il ministro regionale OFS Lazio
Roberto Luzi